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A conclusione della prima delle tre fasi del progetto Dyslexia@work.EU, pubblichiamo il documento di Analisi Comparativa che confronta le leggi messe in atto nei 5 paesi europei aderenti

Dyslexia@work.EU: l'analisi comparativa delle normative in ambito DSA e lavoro

24 Gennaio, 2023

Dopo la conclusione della prima delle tre fasi del progetto Dyslexia@work.EU, pubblichiamo il documento di Analisi Comparativa che sintetizza e confronta le leggi e le altre normative messe in atto nei 5 Paesi europei aderenti al progetto (Italia, Francia, Regno Unito, Irlanda, Malta) in tema di dislessia e lavoro.

In questa prima fase, infatti, i Paesi aderenti si sono impegnati a rilevare una serie di elementi specifici in riferimento al tema DSA e lavoro, quali l'organizzazione dei Servizi per il Lavoro pubblici e privati, le modalità di reclutamento e selezione del personale, e infine le analisi di alcune situazioni specifiche (come le modalità dell’esame della patente di guida, le modalità degli esami per l’accesso agli Ordini Professionali, le modalità di selezione nei concorsi pubblici). 

Analisi Comparativa: leggi e normative a confronto

L'Analisi Comparativa sintetizza e confronta le leggi e le altre normative messe in atto nei 5 Paesi europei aderenti al progetto dyslexia@work.eu (Italia, Francia, Regno Unito, Irlanda, Malta).

Generalmente gli altri Paesi europei si differenziano dall’Italia poiché la dislessia negli atti legislativi è considerata comunque all’interno della disabilità, e pertanto coperta da tutte le norme previste per le condizioni di disabilità. Le leggi per l’ambito scolastico sono di solito separate da quelle per il mondo del lavoro, ma in alcuni paesi vi sono delle norme generali che si applicano a entrambi i settori, per es. in Inghilterra l’Equality Act.

L’attuazione di misure di supporto nell’ambito lavorativo di solito richiede un riconoscimento di disabilità, che negli altri Paesi è una prassi comune. Anche l’inserimento lavorativo, in particolare nel settore pubblico, risulta facilitato negli altri paesi, se la persona dichiara la propria dislessia e questa è stata riconosciuta come disabilità. In Italia, in base alla legge 68/99, si può accedere a un inserimento lavorativo mirato solamente se è stata riconosciuta una invalidità superiore al 45%.

Non vi sono statistiche sulla prevalenza della dislessia nella forza lavoro: nei diversi paesi vi sono dati solo sulla percentuale di soggetti con disabilità. Generalmente nelle procedure di accesso al lavoro e poi sul posto di lavoro, in diversi paesi sono garantiti “adattamenti ragionevoli”, conseguenti alla condizione di disabilità.

Per quanto riguarda esami di abilitazione professionale e di accesso o qualificazione per diverse posizioni lavorative, in genere negli altri Paesi, in forme articolate e complesse, sono garantite le misure di supporto in funzione delle caratteristiche della persona e del tipo di compiti richiesti, ma sempre rientrando nella categoria della disabilità.

Riguardo agli esami per patente di guida, in molti paesi è assicurato il tempo extra e la possibilità di un assistente che legga le domande, mentre in Italia e solamente concesso l’ascolto dei file audio relativi alle domande.

Mentre ci sono diverse segnalazioni di casi giurisprudenziali in ambito scolastico, sono molto rari quelli in ambito lavorativo, ne sono riportati alcuni esempi in Irlanda e Regno Unito, con risoluzione favorevole al lavoratore in base alle leggi anti-discriminazione.

Molto variegata nei diversi paesi è la possibilità di far sentire la voce delle persone dislessiche a livello delle istituzioni.

Scarica l'analisi in italiano

Scarica l'analisi in inglese

Le altre fasi del progetto

Attualmente è in corso la fase due del progetto, denominata Ricerca-azione, finalizzata a rilevare conoscenze e competenze in tema di dislessia negli operatori/professionisti che in vario modo si occupano di inserimento lavorativo. A tal fine sono in corso 100 interviste strutturate ad operatori del settore nei vari Paesi coinvolti nel progetto.

La terza e ultima fase prevede invece la creazione di Linee Guida che avranno l’obiettivo di fornire agli operatori (orientatori, reclutatori, selezionatori, operatori di istituzioni pubbliche, ecc) gli strumenti idonei per individuare e valorizzare le reali potenzialità,dei lavoratori dislessici.

Per tutti gli aggiornamenti e i dettagli sulle fasi del progetto, consulta la news completa.

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