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Quali sono oggi le condizioni dei lavoratori con DSA in Italia? Quali leggi li tutelano? Il Tavolo Advocacy di AID ha realizzato un report per approfondire questi temi

Quali sono le condizioni dei lavoratori con DSA in Italia? I risultati del tavolo advocacy di AID

24 Gennaio, 2023

Quali sono oggi le condizioni di circa un milione e duecentomila lavoratori con DSA in Italia? Quali leggi li tutelano?

Di questo si è occupato il Tavolo Advocacy costituito nell’ambito del Progetto “DSA: lavoro, Orientamento, Tutela, Ricerca”, con lo scopo di avere un quadro delle norme legislative in ambito nazionale e regionale e di ipotizzare strategie e proposte per migliorare l’inserimento e lo sviluppo professionale delle persone con DSA.

Il tavolo ha concluso i propri lavori sottolineando l’urgenza di una normativa nazionale che dia diritti certi a questi lavoratori, normativa oggi ben rappresentata nella proposta di legge 712, che vede come prima firmataria la vicepresidente del Senato Anna Rossomando.

I membri del tavolo Advocacy

Il tavolo Advocacy è stato costituito con membri esperti sulla tematica:

  • Enrico Ghidoni, neurologo, genitore, impegnato in attività cliniche e di ricerca sui DSA in età adulta;
  • Antonella Trentin, giornalista e genitore; vicepresidente Associazione Italiana Dislessia;
  • Enzo Cavagnoli, dislessico adulto;
  • Francesco Madeddu, educatore professionale, dislessico adulto;
  • Sibilla Ingardi, Direttore Associazione Italiana Dislessia;
  • Ranieri Romani, avvocato, specialista in Diritto del Lavoro

Le attività

Il tavolo Advocacy ha svolto 6 incontri nel corso del 2021, tutti in modalità online a causa della situazione pandemica. Nel corso di tali incontri sono state svolte le seguenti attività:

  • Raccolta e analisi delle Leggi Regionali sul tema dei DSA, in particolare in riferimento al mondo del lavoro;
  • Raccolta di informazioni riguardo alla situazione legislativa in Europa;
  • Progettazione e realizzazione di attività di indagine per conoscere meglio la realtà dei lavoratori con DSA in Italia;
  • Formulazione di ipotesi e proposte per affrontare meglio la problematica emersa.

I risultati

La raccolta e l’analisi delle leggi regionali e della normativa nazionale ha evidenziato una situazione complessa e insufficiente con condizioni eterogenee nelle diverse regioni per quanto riguarda l’utilizzo di misure di supporto durante i concorsi pubblici, e la completa assenza di forme di tutela o di norme anti-discriminazione per le persone con DSA nel lavoro.

Il confronto con la situazione legislativa in Europa ha permesso di evidenziare analogie e differenze; in molti Paesi dislessia e DSA sono considerati come disabilità e quindi usufruiscono di misure di supporto e di tutela analoghe alle condizioni di disabilità.

Per avere un quadro più preciso della reale situazione italiana delle persone con DSA sul lavoro, il tavolo Advocacy ha promosso una indagine online a cui hanno partecipato circa 500 persone, lavoratori o candidati in cerca di occupazione.

Un terzo dei partecipanti erano soci AID, 2/3 non soci. Il 35% erano disoccupati o in cerca di lavoro. Gli occupati operano in tutti i settori di attività, con le mansioni più diverse. Molti hanno cambiato più volte lavoro (45%), ma altri non hanno mai cambiato (35%). Alla base del cambiamento ci sono motivazioni molto diverse, ma quelle personali sono prevalenti (ricerca di condizioni migliori di lavoro, insoddisfazione, difficoltà nel lavoro, e la stessa condizione di DSA).

Benché molti dei partecipanti dichiarino di aver utilizzato vari strumenti compensativi durante il percorso scolastico, il loro utilizzo sul lavoro è molto meno frequente, ed è pressoché assente durante le procedure di selezione e reclutamento. La metà degli intervistati (48%) non ha mai parlato della propria condizione di DSA sul posto di lavoro; quelli che lo hanno fatto, hanno parlato prevalentemente con colleghi, più raramente con i superiori o il datore di lavoro. Il 50% ritiene dannoso parlarne, e il 22% poco utile. Oltre il 70% incontra tuttora difficoltà nel proprio lavoro imputabili al DSA. Quasi il 70% dei partecipanti ha riferito di aver ricevuto rimproveri per errori imputabili al DSA, e il 37% ha avuto anche danni a livello di retribuzione, carriera, mansioni, e il 12% riferisce di essere stato licenziato per questo.

Tra i possibili suggerimenti per fornire pari opportunità alle persone con DSA, la maggior parte degli intervistati indica numerose opzioni, evidenziando la necessità di agire a più livelli. Ai primi posti, la sensibilizzazione delle aziende, l’estensione della legge 170 ai concorsi pubblici. Per quel che riguarda le imprese private, si suggerisce di fornire servizi di orientamento e consulenza per la ricerca del lavoro, strumenti e adattamenti durante tutta la vita professionale, incentivi alle aziende per sostenere l’accesso al lavoro delle persone con DSA, assicurare esperienze di stage e tirocini, prevedere la presenza di un referente per DSA in azienda, etc.

Infine, tra i punti di forza che i lavoratori con DSA ritengono importanti per sviluppare le proprie potenzialità nel lavoro ci sono la creatività, la capacità di ascolto, la resilienza e l’intuizione.

I risultati del tavolo Advocacy sono stati raccolti e approfonditi in un report finale consultabile cliccando sul tasto sottostante. 

Scarica il report completo

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