Studenti con DSA in Italia: i dati MIUR per l'AS 2018/2019
Il Ministero dell’istruzione ha recentemente pubblicato il report sugli studenti con Disturbi Specifici dell’Apprendimento in Italia, aggiornato all’Anno Scolastico 2018/2019, scaricabile da questo link.
In attesa di poter realizzare, come avvenuto in passato, un’analisi completa e approfondita dei dati, AID desidera esprimere alcune brevi riflessioni che emergono da una prima valutazione di questi numeri, al fine di evitare possibili interpretazioni distorte, in particolare riguardo al tema dell’aumento delle certificazioni diagnostiche.
Diagnosi di DSA: i dati sull’aumento delle certificazioni
La prima riflessione riguarda il paventato aumento delle certificazioni. In base all’ultimo report, nell’anno scolastico 2018/2019 gli alunni frequentanti le scuole italiane a cui è stato diagnosticato un disturbo specifico dell’apprendimento sono 298.114, pari al 4,9% del totale degli alunni.
Questo dato è in linea con le stime statistiche elaborate da AID, sulla base dei report precedenti del MIUR, e in particolare con il dato relativo all’AS 2017/2018: 4,5%. Le stime di AID infatti consideravano, nel calcolo, solo le certificazioni rilasciate a partire dalla classe terza della scuola primaria (come previsto dalle linee guida della consensus conference) e solo la popolazione scolastica dalla classe terza della primaria in avanti.
I dati dell’ultimo report, calcolati dal MIUR secondo questi stessi criteri di correzione, mostrano un’incidenza del 4,9%, che corrisponde a un incremento dello 0,4% delle certificazioni rispetto al valore precedente, evidenziando una crescita costante dall'A.S. 2014/2015 (meno di mezzo punto percentuale all’anno). Si parla quindi di 4 certificazioni in più ogni 1.000 studenti rispetto all’anno precedente. In relazione a questo dato, gli incrementi più lievi che si stanno osservando negli ultimi anni sembrano indicare il raggiungimento di una sorta di "tetto" delle certificazioni.
Ricordiamo comunque che le stime epidemiologiche degli altri paesi europei sui DSA si collocano tra il 5% e il 12% e che l’ultima revisione del Manuale Diagnostico e Statistico dell’Associazione degli Psichiatri Americani (APA, DSM V, 2013) ha innalzato le stime di prevalenza di questi disturbi dal 2-10% (APA, DSM IV-TR, 2000) al 5-15%.
L’aumento delle stime sugli studenti con DSA è dovuto a motivi vari e complessi ma certamente indica una migliore sensibilità dei clinici (ma anche di genitori e insegnanti) nel riconoscere questi disturbi e nella capacità di diagnosticarli.
Le differenze geografiche: il problema delle sotto certificazioni
Al di là di questo dato emerge anche quest’anno una persistente discrepanza tra le varie macro-aree del Paese, con percentuali di alunni con DSA che vanno dal 7,5% del Nord-Ovest al 2,4 del Mezzogiorno. Non solo, in Regioni come Campania e Calabria le certificazioni si attestano intorno al 1,5% della popolazione scolastica.
Sono dati allarmanti su cui bisogna riflettere, con l’obiettivo di sviluppare un percorso volto a ridurre questa eccessiva disomogeneità, che dimostra una difficoltà di presa in carico da parte dei servizi sanitari a livello territoriale e una sensibilità alla dislessia ancora troppo scarsa da parte della scuola.
Al contrario, il dato relativo al Nord-Ovest (7,5%), in linea con le principali stime a livello europeo (5-12%) fa ipotizzare una maggiore capacità d'identificazione, di diagnosi e di presa in carico, in questi territori.
Riteniamo che il fenomeno della sotto certificazione incida ancora molto sulle nostre stime e in modo differenziale fra nord e sud Italia.
A cura di Andrea Novelli, psicologo e psicoterapeuta, presidente nazionale AID.