Videoregistrazione delle lezioni universitarie: la posizione di AID
L’Associazione italiana Dislessia accoglie con preoccupazione le affermazioni del segretario generale della FLC CGIL, Francesco Sinopoli, che ha espresso contrarietà al ricorso a videoregistrazioni per le lezioni online.
In una lettera inviata nei giorni scorsi ai Rettori dell'università italiane, il segretario contesta l'obbligo, imposto da alcuni Atenei, di registrare le lezioni prodotte attraverso la didattica a distanza, asserendo che “L'uso di questa soluzione deve essere lasciata alla libertà della docenza (garantita dall’articolo 33 della Costituzione, relativa non solo a cosa si insegna ma anche a come lo si insegna) e comunque deve essere strettamente limitata alla fase di emergenza, evitando ogni sua eventuale codifica strutturale”.
L’Associazione italiana dislessia sottolinea che la registrazione delle lezioni rappresenta un insostituibile strumento per tutti gli allievi con Disturbi specifici dell’apprendimento, ai quali la legge 170 del 2010 riconosce il diritto ad apprendere con accorgimenti e mezzi adeguati. Molti di questi studenti hanno difficoltà di concentrazione e non riescono a seguire con facilità le lezioni online, per cui la possibilità di rivederle è per loro fondamentale. Senza contare che la videoregistrazione si è rivelata un indiscusso vantaggio per tutti gli studenti.
In particolare l’Associazione Italiana Dislessia intende portare l’attenzione sui seguenti punti:
Video ripresa del docente e degli allievi
Le videoregistrazioni delle lezioni possono tranquillamente essere svolte senza dover riprendere in volto il docente o gli allievi, in quanto è sufficiente registrare il contenuto del desktop del pc del docente (es. slide e altri materiali) e la sua voce. Dunque non c’è alcuna violazione al diritto alla privacy.
Diritto di autore sulla lezione
Il tema non è definito in modo univoco, come affermato dal segretario generale. Un eventuale diritto di autore del docente è infatti subordinato allo specifico rapporto di lavoro tra il docente stesso e l’istituzione presso cui insegna. Pertanto è a discrezione dell'Università o della istituzione scolastica riconoscere o meno al singolo insegnante un diritto di proprietà. A nostro parere su tale questione dovrebbe prevalere comunque il diritto degli studenti con DSA a poter fruire della lezione attraverso la videoregistrazione.
Privacy
A questo si aggiunge la disposizione del Garante della Privacy, peraltro ribadita dallo stesso segretario generale, in base alla quale ogni studente è libero di registrare autonomamente la lezione. Non sarebbe dunque preferibile che siano la scuola e l’università stesse a provvedere alla registrazione delle lezioni comprese le slide del docente evitando che registrazioni solo vocali, e per di più artigianali, vengano diffuse tra gli studenti?
L’Associazione Italiana Dislessia contesta quindi le motivazioni addotte dal sindacato FLC CGIL e chiede invece che l’obbligo della videoregistrazione sia esteso a ogni istituto scolastico e universitario, visto che ancora non tutti hanno adottato questo strumento. E che il suo utilizzo diventi parte integrante della didattica, non limitato soltanto all’emergenza Covid.