Videoregistrazione delle lezioni universitarie: la replica di AID
Nei giorni scorsi l'Associazione Italiana Dislessia ha risposto con preoccupazione alle dichiarazioni del segretario FLC CGIL, Francesco Sinopoli, che aveva espresso contrarietà al ricorso a videoregistrazioni per le lezioni online.
A seguito della risposta di AID, il sindacato ha pubblicato una lettera aperta, rivolta ad AID, concordando sull'importanza della difesa dei diritti in relazione alla legge 170/2010 ma anche confermando tutte le perplessità di ordine generale, e di ordine didattico, sulla generalizzazione delle video-registrazioni delle lezioni, nelle università.
Il Consiglio Direttivo di AID ritiene opportuno replicare alla lettera aperta del sindacato, per ribadire la necessità di garantire l'accesso alle video-registrazioni, per assicurare a tutti gli studenti, e in particlare a quelli in difficoltà, di poter fruire delle lezioni.
AID è aperta a un confronto con la FLC CGIL, così come con gli altri attori istituzionali, con l’obiettivo di garantire al meglio il diritto allo studio dei ragazzi con DSA e degli studenti tutti.
Di seguito il testo della lettera:
"Gent.ma FLC - CGIL
Siamo lieti di apprendere che siamo tutti d’accordo nel riconoscere la videoregistrazione delle lezioni quale strumento integrativo, e non sostitutivo, della tradizionale didattica frontale.
Naturalmente siamo assolutamente d’accordo sulla necessità di garantire la libertà della docenza, in relazione alle modalità di insegnamento, ovviamente nel rispetto delle esigenze di TUTTE le categorie di studenti compresi gli studenti lavoratori, quelli fuori sede, gli studenti con disabilità o con DSA.
Ciò premesso, l'istituzione, l’Università in particolare, deve garantire a tutti gli studenti, compresi quelli prima citati di poter esercitare il diritto da Voi stessi ribadito, di poter registrare le lezioni.
Ricordiamo che di norma i sistemi di videoconferenza consentono a un solo utente (solitamente il docente) di effettuare la registrazione.
La registrazione in autonomia da parte dello studente richiede il possesso di adeguati strumenti tecnologici (banda internet adeguata, software di screen capture, spazio su disco sufficiente), non sempre alla portata di tutti gli studenti che, peraltro, nell’orario indicato, potrebbero non essere fisicamente nelle condizioni di effettuare le registrazioni.
Nel caso poi che la registrazione venisse fatta da un solo studente, a vantaggio degli altri, lo studente in questione incorrerebbe nella violazione della normativa della privacy da voi giustamente citata.
Per tale motivo diversi atenei, saggiamente, a tutela anche dei docenti, e per impedire canali di diffusione di questo materiale video, fuori controllo, hanno reso obbligatoria la registrazione gestita con le risorse tecniche istituzionali.
Come già affermato in premessa, siamo assolutamente d’accordo che la registrazione delle lezioni sia uno strumento INTEGRATIVO e non SOSTITUTIVO della didattica in presenza. Malgrado ciò esso è da ritenersi INDISPENSABILE, come più volte ribadito dal Ministro Manfredi, per le categorie di studenti già indicate e per coloro che per diversi motivi siano IMPOSSIBILITATI a fruire delle lezioni frontali, oppure necessitano delle registrazioni per adeguare la lezione tradizionale ai propri tempi di apprendimento, come gli studenti con DSA.
La registrazione delle lezioni peraltro effettuata in molti Atenei stranieri (MIT, Warwick, King’s College, etc.) non è quindi comparabile con le iniziative di e-learning di alcuni atenei (es. Uninettuno, Federica, etc.) che rappresentano uno strumento, peraltro di uso residuale dalla maggioranza degli studenti, dichiaratamente alternativo alla didattica universitaria in presenza.
Purtroppo la tragica contingenza che stiamo vivendo porta taluni a pensare che il futuro dell’Università sia fatto tramite la Didattica on line, ma non sarà così. Gli studenti hanno bisogno del contatto REALE con il proprio docente, compresi quelli con disabilità e con DSA, ma nei tempi e nei modi a loro congeniali.
Il contatto con il docente peraltro non è solo la lezione, anzi, la lezione rappresenta una MINIMA PARTE del rapporto con il docente che è fatto di ricevimenti, spiegazioni, laboratori, esami, tutti eventi che DEVONO essere fatti in presenza e che nessuna università on line potrà mai garantire.
Ricordiamo infatti che il contratto di docenza prevede circa 350 ore di didattica di cui solo 90 sono di norma dedicate alla lezione frontale.
E’ del tutto evidente che la disponibilità della registrazione delle lezioni inciderà in modo significativo nella didattica universitaria, ma, come già questi mesi hanno dimostrato, in senso decisamente migliorativo. Sono già disponibili in alcuni atenei dati statistici (relativi ad osservazioni pre-covid) che dimostrano impressionanti miglioramenti nella resa agli esami degli studenti, di tutti gli studenti, che hanno potuto fruire di registrazioni delle lezioni.
Inoltre la disponibilità della registrazione delle lezioni consentirà ai docenti di sperimentare nuove forme di insegnamento quali la flipped learning, nonché di concentrare i propri sforzi sulle attività laboratoriali migliorando quindi la acquisizione di competenze applicative, notoriamente merce rara nei nostri atenei.
Migliaia di docenti, prima restii ad effettuare la registrazione delle lezioni, si sono adeguati e ne stanno riconoscendo tutti i vantaggi oltre al fatto che tutti i sondaggi effettuati nei vari atenei tra gli studenti hanno rilevato il generale entusiastico apprezzamento degli studenti nei confronti delle registrazioni.
Quindi, in sintesi, insistiamo affinché la registrazione delle lezioni sia garantita per assicurare agli studenti in difficoltà di poter fruire delle lezioni, in quanto la registrazione delle lezioni è ASSOLUTAMENTE indispensabile per studenti con disabilità ed ESTREMAMENTE UTILE per gli allievi con DSA, e rappresenterà una formidabile occasione di miglioramento della didattica per tutti gli studenti.
Siamo convinti tra l’altro che il problema della registrazione delle lezioni, come possibile strumento di controllo da parte degli Atenei sull’operato dei docenti, sia un falso problema. Per due ordini di motivi.
- Il primo: le registrazioni possono essere liberamente corrette dal docente qualora, come può accadere, contengano qualche errore nel contenuto.
- Il secondo: gli Atenei hanno già a disposizione diversi strumenti per controllare la qualità dell’insegnamento dei docenti a cominciare dalle valutazione degli studenti.
Naturalmente, siamo assolutamente aperti a un confronto con la FLC - CGIL con l’obbiettivo di garantire al meglio il diritto allo studio dei ragazzi con DSA e degli studenti tutti."
Il Consiglio direttivo dell’Associazione Italiana Dislessia