DSA: cambiare prospettiva per creare ambienti inclusivi e funzionali – la collaborazione fra AID e Synergie
Perché quando ci confrontiamo con una situazione che non conosciamo tendiamo subito ad associarla al concetto di “inadeguatezza”?
Per dare una risposta a questa domanda, superando stereotipi e pregiudizi, Associazione Italiana Dislessia ha avviato un’importante collaborazione con Synergie68, dipartimento di Synergie Italia, agenzia per il lavoro e multinazionale francese, che si occupa di divulgare buone pratiche di diversità ed inclusione. Le sue attività prevedono anche lo sviluppo di progetti di Diversity Awareness e formazione interna ed esterna in materia di legge 68/99.
Il 9 novembre scorso Synergie68 ha organizzato, in collaborazione con AID, un evento informativo interno all’azienda, per far conoscere che cosa sono i disturbi specifici dell’apprendimento, quali sono le barriere alla riuscita professionale che possono incontrare i lavoratori con questa neurodiversità, e quali interventi sono necessari per far emergere i loro talenti e potenzialità.
All’incontro, moderato da Antonia Del Vecchio, psicoterapeuta e diversity manager di Synergie Italia, hanno partecipato Andrea Novelli, presidente AID, Antonella Trentin, Vicepresidente AID ed Elio Benvenuti, membro del comitato DSA e lavoro di AID, che ha condiviso la sua testimonianza di lavoratore dislessico.
L’iniziativa è nata per sensibilizzare sulle situazioni solitamente non presenti nel nostro quotidiano: quando non abbiamo una conoscenza specifica di una situazione, tendiamo a categorizzare tutto in un enorme calderone, reputando ciò che è diverso da noi come sbagliato e non funzionale.
Ma chi ha deciso che le metodologie e i processi standard di formazione e selezione siano gli unici corretti e utilizzabili? L’obiettivo dell’evento è stato rendere consapevoli i dipendenti Synergie di cosa comporti avere un DSA all’interno di una realtà aziendale che non contempla meccanismi di inclusione adatti alle neuro-diversità: questa mancanza di conoscenza è quello che rende questa condizione spesso invalidante.
I contenuti dell’incontro sono stati utili per aumentare le capacità e competenze dei dipendenti Synergie, per saper gestire al meglio un processo di selezione limitando al massimo i bias cognitivi.
Allo stesso tempo è servito come ponte tra due realtà: quella dell’associazione e quello dell’azienda, con particolare riferimento alla sfera personale, relativa alle esigenze dei lavoratori.
AID e Synergie68 puntano a dare continuità a questo supporto reciproco, nella convinzione che il welfare aziendale abbia sempre la precedenza, ancor prima del business.