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All’interno del Disegno di Legge di conversione del decreto Sostegni Ter: una conquista di civiltà per cui AID si batte da anni

DSA e Lavoro: emendamento introduce l’uso degli strumenti compensativi nelle aziende

24 Gennaio, 2023

Per la prima volta nella storia del nostro Paese i lavoratori con DSA, un milione e duecentomila persone, vedranno riconosciuti importanti e fondamentali diritti, come la possibilità di utilizzare strumenti compensativi nelle aziende del settore privato e nei colloqui di selezione.

Le misure compensative e dispensative dovranno essere applicate in tutte le occasioni di valutazione per l’accesso o il completamento di percorsi formativi finalizzati all’esercizio di attività e professioni, nonché in ambito sociale .

Questo risultato, frutto dell’incessante impegno di sensibilizzazione di AID presso il governo e le forze politiche, sarà realizzato grazie a un emendamento presentato dalla Vicepresidente del Senato Anna Rossomando all’interno del Disegno di Legge di conversione del decreto Sostegni Ter, e approvato nei giorni scorsi dalla Commissione Bilancio del Senato.

Oggi, 17 marzo 2022, il disegno di legge è stato votato con la fiducia dall’aula di Palazzo Madama, ed entro la prossima settimana arriverà l'approvazione definitiva della Camera. Clicca qui per testo dell'emendamento.

Per l’Associazione Italiana Dislessia è una conquista di enorme portata, destinata a cambiare l’approccio delle imprese verso i lavoratori con dislessia e altri disturbi specifici dell’apprendimento, valorizzando al meglio il loro talento e professionalità.

In un futuro molto prossimo, dopo il voto definitivo del Parlamento e la pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale, i lavoratori con DSA, che liberamente scegliessero di dichiarare la propria caratteristica, potrebbero chiedere nei colloqui di selezione del personale di utilizzare computer con sintesi vocale, calcolatrice, schemi e formulari, oltre ad usufruire di tempo in più per i test di selezione scritti, mentre i lavoratori con DSA già assunti, che lo desiderassero, potrebbero ricevere gli stessi strumenti e accomodamenti ragionevoli.

Oggi le persone con DSA riescono ad avere successo in tutti i contesti sociali: lo dimostrano imprenditori e manager affermati, atleti, personalità dello spettacolo, della cultura e della scienza. Molti sono già un'importante risorsa nelle aziende del nostro Paese, altri potrebbero esserlo ma la loro caratteristica non è conosciuta: spesso c’è molta diffidenza nei loro confronti e vengono ostacolati. Concedere loro i giusti strumenti per compensare le difficoltà nel lavoro significa metterli nelle condizioni di dimostrare la loro professionalità e di ridurre la fatica, spesso incompresa.

"A 12 anni dall' approvazione della legge 170/2010 in ambito scolastico – ha dichiarato la Vicepresidente del Senato, Anna Rossomando - arrivano norme attese da tempo, a cui abbiamo lavorato insieme all'associazione AID, approvate grazie anche all'impegno dei senatori del Pd in commissione Bilancio e del Ministero del Lavoro. Proseguiremo su questa strada puntando in ogni caso all'approvazione del ddl presentato in materia, che introduce anche tempi certi per durata e rinnovo delle diagnosi degli adulti".

"È una conquista di civiltà - afferma il presidente dell’Associazione Italiana Dislessia, Andrea Novelli - che corona una battaglia lunga cinque anni. Siamo grati alla vicepresidente del Senato che da sempre si è fatta carico di colmare questa grave mancanza di tutela che riguarda un milione e duecentomila cittadini italiani. Auspichiamo che si allarghi sempre più l’arco delle forze politiche sensibili al tema dei diritti degli adulti con DSA perché resta ancora aperta la grande questione degli studenti all’università, oltre 16 mila ragazzi che non hanno certezza di diritto: tutt’oggi dipende dalla decisione del singolo professore la possibilità o meno di usare gli strumenti compensativi negli esami. Per questo noi chiediamo che la legge 170 del 2010, destinata al mondo della scuola, venga integralmente applicata anche all’università, grazie a un provvedimento legislativo ad hoc".

"Resta aperto anche il grande problema delle certificazioni diagnosticheaggiunge la vicepresidente AID, Antonella Trentin - Senza certificazione di DSA non si ha alcun diritto: nell’università, nei concorsi pubblici e presto nel mondo del lavoro. Per questo è fondamentale che ci sia un centro pubblico per la diagnosi per gli adulti in ogni regione italiana. Oggi i centri sono troppo pochi, con lunghe liste d’attesa, e quasi tutti a pagamento. La nuova norma, come è già successo nella scuola con la legge 170, cambierà la cultura e l’informazione sui disturbi specifici di apprendimento nelle imprese private, portando in breve tempo, almeno questo è il nostro auspicio, a un’inclusione reale di questi lavoratori nella realtà aziendale. Chiedere o meno l’uso degli strumenti sarà un atto assolutamente volontario, ma noi speriamo che proprio attraverso la crescita di una nuova cultura presto nessuno abbia più paura di dichiarare il proprio DSA, anzi un lavoratore con questa caratteristica venga considerato da tutti un arricchimento. Spesso infatti le persone con dislessia hanno talento nell’elaborazione delle informazioni visive e spaziali, capacità di problem solving, intuizione e creatività, un modo di pensare fuori dagli schemi, qualità fondamentali nell’attuale mondo del lavoro".

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