DSA e Università: normativa e consigli utili
Hai deciso di proseguire gli studi dopo le scuole secondarie di II grado? Ottima scelta!
Visto che il periodo delle immatricolazioni si avvicina, rivediamo insieme che cosa prevede la normativa per gli studenti con DSA, e qualche consiglio utile per iscriversi all’Università con più serenità.
Diagnosi DSA e accesso all’università
Per accedere ai servizi forniti dagli atenei, anche ai fini delle prove di ammissione ai corsi di studio, lo studente deve presentare la diagnosi clinica di DSA.
Alla data presente, la diagnosi di DSA deve:
- rispondere ai criteri della Consensus Conference (2011),
- riportare i codici nosografici e la dicitura esplicita del DSA in oggetto,
- contenere le informazioni necessarie per comprendere le caratteristiche individuali di ciascuno studente, con l‘indicazione delle rispettive aree di forza e di debolezza.
Sono valide soltanto le diagnosi rilasciate dalle strutture del SSN o dagli enti o professionisti accreditati dalle Regioni.
Al compimento del 18° anno di età, segui l'iter previsto per il rilascio della diagnosi, facendo in modo che sia il più dettagliata possibile.
Se otterrai la certificazione diagnostica dopo i 18 anni, la diagnosi resterà valida per tutto il percorso universitario. Secondo le Linee Guida della CNUDD (Conferenza Nazionale Universitaria dei Delegati per la Disabilità), infatti, la diagnosi deve essere aggiornata dopo tre anni solo se è stata fatta prima della maggiore età:
"Come previsto dalla legge n.170 del 2010 (art. 3) e dal successivo Accordo Stato Regioni del 24/7/2012, la diagnosi deve essere aggiornata dopo 3 anni se eseguita dallo studente di minore età; non è obbligatorio che sia aggiornata se eseguita dopo il compimento del 18° anno."
Se la tua diagnosi non rispetta questi criteri, l’Università potrebbe non accettarla.
Se sulla diagnosi sono esplicitati in modo chiaro gli strumenti compensativi e le misure dispensative previste per te, è più probabile che le indicazioni dello specialista vengano rispettate.
Test di ingresso: cosa dice la normativa
A seguito dell’emanazione del D.M. 477 del 28 giugno 2017, il MIUR, con le Linee guida allegate alla nota ministeriale n. 22102 del 3 agosto 2017 ha disciplinato le modalità e i contenuti delle prove di accesso ai corsi di laurea e di laurea magistrale a ciclo unico a programmazione nazionale.
Gli strumenti compensativi concessi durante i test di ammissione sono diversi rispetto a quelli normalmente concessi durante l’anno accademico (Linee Guida 2011 e Linee Guida CNUDD).
È possibile infatti solo richiedere tempo aggiuntivo e utilizzare calcolatrice non scientifica, il video-ingranditore del testo, e affiancamento di un tutor (lettore umano).
Nella nota ministeriale leggiamo infatti al punto “Studenti con disabilità o affetti da disturbi specifici dell’apprendimento” (pag. 3):
“I candidati con certificazione ex lege 104/1992 e i candidati affetti da DSA hanno diritto:
- a tempo aggiuntivo rispetto a quello previsto per lo svolgimento della prova (i candidati con certificazione ex lege 104/1992 nella misura massima del 50% e solo se ne formulano specifica richiesta; i candidati affetti da DSA sempre al 30% di tempo aggiuntivo, a prescindere da specifica richiesta);
- a strumenti compensativi ulteriori necessari in ragione della specifica patologia.
Sono strumenti compensativi ammessi: calcolatrice non scientifica, video-ingranditore, affiancamento di un tutor”.
E durante l'anno accademico?
Durante l’anno accademico invece si fa riferimento alle Linee Guida del 2011, al punto 6.7 “Gli Atenei” e alle linee guida CNUDD del 2014, che specificano le misure dispensative e compensative, le modalità di valutazione e di verifica a tutto ciò che concerne il percorso universitario.
Per quanto attiene agli strumenti compensativi potrai utilizzare gli ausili eventualmente già in uso durante il percorso scolastico, quali, per esempio:
- registratore digitale,
- PC con correttore ortografico;
- testi in formato digitale;
- programmi di sintesi vocale;
- la presenza di tutor con funzione di lettore, nel caso in cui non sia possibile fornire materiali d’esame in formato digitale;
- calcolatrice;
- tabelle e formulari;
- mappe concettuali;
- materiali didattici in formati accessibili (presentazioni, dispense, eserciziari), forniti se necessario in anticipo sulle lezioni;
- altri strumenti tecnologici di facilitazione nella fase di studio e di esame.
Per quanto concerne invece le misure dispensative, è possibile:
- considerare la possibilità di suddividere la materia d’esame in più prove parziali;
- privilegiare verifiche orali piuttosto che scritte, tenendo conto anche del profilo individuale di abilità;
- laddove l’esame scritto venga ritenuto indispensabile, verificare se il formato scelto (ad es. test a scelta multipla, o a risposta chiusa, ecc.), rappresenti un ostacolo e se possa essere sostituito da altre forme di valutazione scritta;
- sempre con riferimento alle prove scritte, prevedere alternativamente la riduzione quantitativa, ma non qualitativa, della prova stessa, oppure la concessione di tempo supplementare, fino a un massimo del 30%, per lo svolgimento della prova;
- considerare nella valutazione i contenuti piuttosto che la forma e l’ortografia.
E’ indispensabile comunque informare il Servizio per la Disabilità e i DSA della tua richiesta. In seguito, a seconda delle indicazioni ricevute, sarai tu stesso a parlare con il docente in modo da accordarti sulle modalità dell’esame e condividere con lui gli strumenti che utilizzerai.
Oppure, come spesso succede, la mediazione studente-professore avverrà con l’aiuto di docenti referenti DSA di area didattica, oppure di un tutor, che si occupa anche in molti casi di affiancare lo studente durante gli esami, spiegandogli le parti più complesse, insegnandogli l’uso dei software compensativi e le strategie di studio.
Se avrai bisogno di supporto o informazioni potrai contattare in ogni momento la sezione AID a te più vicina o il servizio di Help-Line Nazionale (helpline@aiditalia.org).
Qualche consiglio utile
Informati con largo anticipo sul sito dell’ateneo in cui vuoi iscriverti
Le informazioni fondamentali da recuperare sono:
- Qual è l’ufficio che si occupa degli studenti con DSA e disabilità?
Per legge ogni Università deve averne uno al proprio interno ma la denominazione cambia di Ateneo in Ateneo. Generalmente si chiama "Servizio per la disabilità e i DSA".
Di solito infatti uno studente DSA si deve rivolgere allo stesso ufficio a cui si rivolgono gli studenti con disabilità. Sono pochissime le università che hanno differenziato gli uffici. - Quali sono le modalità con cui comunicare il proprio disturbo dell’apprendimento?
Generalmente la procedura si può svolgere online, oppure inviando i moduli previsti tramite email. Questi file, di norma, sono disponibili sulla pagina web dell’ufficio DSA o Disabilità di ciascun Ateneo. Ti consigliamo però di prendere contatto di persona con il servizio. - Chi è il Delegato del Rettore alla disabilità e qual è la sua mail istituzionale?
Il Delegato alla disabilità è l’interlocutore a cui rivolgersi nel caso in cui non vengano rispettati i tuoi diritti di studente con DSA, nonostante tu ti sia attenuto a quanto previsto dall’ufficio preposto. I nomi dei delegati o dei referenti del Rettore sono disponibili nella pagina web in cui sono elencati gli organi di governo dell’Ateneo in questione. - È previsto un test d’ingresso per il corso di laurea a cui voglio iscrivermi?
Verifica fin d’ora le modalità di svolgimento della prova relativo al tuo corso sul sito di Ateneo. Esistono diversi test di accesso. Per orientarti, puoi leggere questo approfondimento su studenti.it
Chiedi un appuntamento con gli addetti al servizio Disabilità o DSA, se ne esiste uno dedicato
Quando hai scoperto qual è il termine entro cui presentare la domanda per accedere ai test d'ingresso è bene incontrare di persona, con il dovuto anticipo, gli amministrativi che si occupano del servizio.
In questo modo potrai assicurarti che tutti i materiali che hai inviato siano stati ricevuti e recepiti. Inoltre, potrai verificare che sia stato predisposto quanto necessario per il giorno del Test.
Insomma: per evitare brutte sorprese il giorno dell’esame d’ammissione è meglio controllare per tempo.