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Per la scuola dell’infanzia e primo ciclo di istruzione. L'analisi critica di AID: rischio di trascurare la didattica metafonologica, possibile ostacolo al diritto allo studio degli studenti con DSA e novità per l'apprendimento del corsivo.

Nuove Indicazioni 2025: dimenticati i suggerimenti delle Linee Guida 2011 per il diritto allo studio degli studenti con DSA?

27 Marzo, 2025 - Tematiche: scuola, docenti

Nei giorni scorsi, il Ministero dell'Istruzione e del Merito ha pubblicato le "Nuove Indicazioni 2025 Scuola dell’infanzia e Primo ciclo di istruzione - Materiali per il dibattito pubblico". In questo articolo, l'Associazione Italiana Dislessia analizza il documento, evidenziando alcune criticità, soprattutto in relazione a quanto previsto dalle Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento, MIUR, 2011.

L'importanza della consapevolezza fononologica o metafonologia 

Nelle Nuove Indicazioni 2025, all'interno della sezione "Campo di esperienza I discorsi e le parole", tra le "Competenze attese" (p. 30) è presente “Giocare con la lingua attraverso rime, filastrocche, drammatizzazioni e invenzione di parole, riconoscendo analogie tra suoni e significati”.

Anche nella  parte relativa agli "Obiettivi specifici" (p.31) si afferma:  “Giocare con le parole e i loro componenti, anche inventando nuove sequenze verbali. Apprendere e praticare rime, filastrocche, drammatizzazioni.”

Sarebbe necessario integrare ambedue le predette affermazioni con espliciti riferimenti ad attività sulla Consapevolezza fonologica, come previsto dalle Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento (MIUR, 2011, 4.1, Scuola infanzia, p. 11):

“Le operazioni metafonologiche richieste per scandire e manipolare le parole a livello sillabico sono accessibili a bambini che non hanno ancora avuto un’istruzione formale ed esplicita del codice scritto. L’operazione metafonologica a livello sillabico (scandire per esempio la parola cane in ca-ne) consente una fruibilità del linguaggio immediata, in quanto la sillaba ha un legame naturale con la produzione verbale essendo coincidente con la realtà dei singoli atti articolatori (le due sillabe della parola ca-ne corrispondono ad altrettanti atti articolatori nell'espressione verbale ed è quindi molto facilmente identificabile)”.

Possibile che nonostante le evidenze sulla necessità di attivare una didattica metafonologica in continuità tra scuola dell’infanzia e scuola primaria, questo argomento  possa ancora (dopo 15 anni dalla Legge 170/2010) essere considerato solo ed esclusivamente utile per gli alunni con DSA? 

Anche nelle Indicazioni Nazionali 2012 non si era tenuto in alcun conto di questa abilità, ma questa dimenticanza poteva essere giustificata dal che era trascorso solo un anno dalla pubblicazione del documento MIUR del 2011. 

Continueremo quindi ad avere proposte operative nei libri di prelettura e prescrittura indirizzati alla scuola dell’infanzia, che non propongono attività legate alla consapevolezza metafonologica globale, ma che sono piene di schede per lo sviluppo di abilità grafo-motorie e visive, nonostante nelle Linee Guida MIUR del 2011 (p. 11) sia esplicitato che “Le esercitazioni su schede prestampate dove compaiono lettere da ricalcare o da completare non giovano all’assunzione di tale compito"?

Continueremo ad avere libri di testo adozionali indirizzati ai bambini di prima primaria, in cui non si prende molto in considerazione, tra le attività didattiche quotidiane, il riferimento alla metafonologia analitica?

È importante ricordare quanto evidenziato, in merito dalle Linee Guida del 2011 (4.2, Scuola primaria, p.13):

“La possibilità di condurre operazioni metafonologiche analitiche a livello di fonema, cioè di riflettere sulla struttura fonologica di una parola, è legata all’apprendimento del linguaggio scritto e all’istruzione formale che accompagna l’apprendimento di un sistema di scrittura alfabetica.

E ancora:

"I processi di consapevolezza fonologica vengono acquisiti in modo sequenziale e si strutturano in livelli gerarchici di competenza [...] È opportuno effettuare attività fonologiche nell’ultimo anno della scuola dell’infanzia e nella prima e nella seconda classe della scuola primaria. Si potrà dedicare ogni giorno una parte dell’attività didattica ad esercizi fonologici all’inizio delle attività o tra un’attività e l’altra, o quando c’è bisogno di recuperare l’attenzione, a classe intera o a piccoli gruppi, con chi mostra di averne bisogno."

Continueremo a vedere omessa l’informazione relativa al livello di acquisizione della competenza metafonologica nei protocolli di  passaggio tra scuola dell’infanzia e primaria, contenenti informazioni sui livelli di acquisizione di ciascun bambino dei  prerequisiti dell’apprendimento della lingua scritta? 

L’apprendimento del corsivo diventa obbligatorio? 

Nelle Indicazioni Nazionali MIUR 2012 per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, non è mai presente  il termine corsivo.

Nelle Nuove Indicazioni 2025 al paragrafo "Scrivere è...vivere. E si apprende a scuola", si afferma (p.13) invece:

“La scrittura ha un significato profondamente umanistico e di supporto alla promozione degli apprendimenti di tutte le discipline. Carta e penna, lettura ad alta voce e piccole biblioteche d’aula devono convivere armoniosamente con assistenti virtuali e augmented learning. Nelle scuole del primo ciclo di istruzione la scrittura è fondamentale e va curata con particolare attenzione, a partire dall’apprendimento del corsivo e della calligrafia, perché agevola lo sviluppo della coordinazione oculo- manuale allontana i bambini dagli schermi  e permette di tutelare gli spazi vitali dell’esperienza concreta, ingrediente necessario, specie nella scuola primaria, per affinare pensiero e ragionamento"

Sempre nelle Nuove Indicazioni 2025 (p.131) viene proposto il seguente "ESEMPIO DI MODULO INTERDISCIPLINARE DI APPRENDIMENTO"

  • Titolo: Calligrafia: la scrittura come arte e come flusso del pensiero
  • Classe: Scuola Primaria e Secondaria di Primo Grado (adattabile)
  • Descrizione generale: Il modulo esplora la calligrafia come forma di disegno strutturato e espressione culturale e personale, sviluppando competenze motorie fini, concentrazione e creatività. Gli studenti scopriranno il corsivo come pratica tecnica e artistica, collegandolo a narrazione e identità, attraverso un approccio che unisce mente e mano.

Domande guida

  • Come la calligrafia trasforma la scrittura in arte?
  • In che modo il corsivo riflette pensieri ed emozioni?
  • Quali tecniche rendono la scrittura fluida e personale?
  • Come la calligrafia si lega alla storia e alla cultura?

Risultati attesi:

Gli studenti sapranno: riconoscere e applicare il ductus* e le proporzioni del corsivo; sviluppare una scrittura fluida e leggibile con uno stile personale; usare la calligrafia per esprimere narrazioni ed emozioni; collegare la pratica calligrafica a contesti storici e culturali”

Ancora nel Box 2 (p. 45"SUGGERIMENTI METODOLOGICO-DIDATTICI PER I DOCENTI"

“Potrà essere anche usata la scrittura da tastiera, illustrando anzi le sue varietà e possibilità, la ricchezza dei caratteri offerti, ma non dovrà  mai essere abbandonata la scrittura manuale, di cui sono noti i vantaggi come educazione al controllo del movimento e come insostituibile strumento cognitivo”.

Questa enfasi sulla scrittura manuale e in modo particolare sull’uso del corsivo, porterà alla necessità di una certificazione diagnostica per permettere ai bambini che presentano difficoltà nell’area grafo-motoria o  disgrafia* di non scrivere in corsivo? Saranno tormentati e costretti ad  imparare ed applicare il ductus e le proporzioni del corsivo?

Sarà giustificato con queste premesse il ricorso da parte dei docenti di introdurre  fin dai primi giorni della prima primaria l’uso del corsivo e magari anche di tutti i caratteri insieme? 

Nelle Linee guida, 2011 (p.15)  si legge: “In ogni caso, qualunque metodo si adotti, sarebbe auspicabile iniziare con lo stampato maiuscolo, la forma di scrittura percettivamente più semplice, in quanto essa è articolata su una sola banda spaziale delimitata da due sole linee (scrittura bilineare): tutte le lettere hanno infatti la medesima altezza, iniziando dal rigo superiore e terminando in quello inferiore, mentre lo stampato minuscolo, oltre che il corsivo, sono forme di scrittura articolate su tre bande spaziali, in cui le linee di demarcazione dello spazio sono quattro (scrittura quadrilineare), in quanto vi è una banda centrale delle lettere quali la a o la c, una banda superiore in cui si spingono lettere quali la l o la b, una banda inferiore occupata da lettere come la g o la q e risultano pertanto percettivamente molto più complesse”

*Ductus : (.) può essere corsivo, quando la scrittura è vergata rapidamente e le lettere sono legate fra loro e inclinate a destra, oppure posato, quando la scrittura è accuratamente disegnata e le lettere sono fra loro separate e diritte.(Treccani, Vocabolario online)

** La disgrafia viene presentata come un disturbo della scrittura che coinvolge la realizzazione del tratto grafico e che si può presentare con una compromissione della leggibilità e/o della qualità della grafia e/o della rapidità di esecuzione (fluenza). La presenza di difficoltà di scrittura a mano, soprattutto in corsivo, viene segnalata ai genitori a partire dalla fine della seconda classe di scuola primaria. È necessario  attendere il termine della terza classe di scuola primaria per porre diagnosi di disgrafia.(ISS, Linea Guida sulla gestione dei disturbi specifici dell’apprendimento 2022)

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