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AID partecipa al progetto europeo, promosso dall'Università della Tuscia

Vrailexia: intelligenza artificiale per migliorare l’apprendimento degli studenti con dsa

24 Gennaio, 2023

L’Università è sempre più inclusiva. Ad oggi, gli studenti con DSA che si iscrivono all’Università sono quasi diecimila e il numero è destinato a crescere. Negli ultimi anni sono stati fatti notevoli passi avanti nella scuola e grazie alla Legge 170/2010 molti giovani con DSA hanno gli strumenti per esprimere al meglio le proprie competenze e conoscenze. Sempre più Atenei, tra l’altro, adottano pratiche e didattiche nel rispetto della legge.

L’Università della Tuscia (Viterbo) è tra quelle più accoglienti e all’avanguardia. Potremmo definirla un Ateneo che scommette sul successo degli studenti con DSA. Ha deciso infatti di fare un passo “oltre” nella direzione dell’inclusione: con il progetto innovativo, VRAILEXIA, che si propone di creare una rete europea di Atenei per sviluppare strumenti innovativi di supporto allo studio basati sull’Intelligenza artificiale e servizi per gli studenti dislessici universitari, al fine di garantire pari accesso e opportunità di successo durante la loro carriera accademica e la loro esperienza di apprendimento permanente.

VRAILEXIA punta a far diventare le Università “Campus sostenibili e inclusivi” dove far emergere le potenzialità dello studente. Il progetto di Partenariato Strategico è stato finanziato dal Programma Erasmus+ (bando europeo), ottenendo una valutazione molto alta (98 su 100).

VRAILEXIA partirà a settembre 2020, coinvolgerà 6 Atenei europei, centri di Formazione, aziende del settore e avrà un budget di circa 400 mila euro. L’Associazione Italiana Dislessia insieme alla spagnola Plataforma ha fortemente voluto aderire al bando in qualità di partner e fornirà la propria consulenza scientifica. 

“L’uso dell’intelligenza artificiale per migliorare l’apprendimento è l’ultima frontiera della ricerca e noi non possiamo restarne fuori” spiega il presidente Sergio Messina. “Ricordiamo che la ricerca sui DSA è una delle mission più importanti dell’associazione e crediamo in questo modo di onorarla nel modo migliore”.

Progetto Vrailexia: obiettivi e struttura

Ma in concreto in cosa consiste VRAILEXIA, quali i suoi obiettivi? “Per prima cosa vogliamo sviluppare una piattaforma digitale, Be-Special, per supportare gli studenti con difficoltà specifiche di apprendimento, in particolare la dislessia” spiega Giuseppe Calabrò, coordinatore del progetto e presidente del corso di laurea in Ingegneria. “Questa piattaforma e-learning utilizza l'intelligenza artificiale (AI) per personalizzare automaticamente e adattare il suo contenuto ai bisogni degli studenti dislessici nel corso delle lezioni”.

Per realizzare un progetto così ambizioso servirà una grande quantità di dati: raccolta di diagnosi, valutazione di aspetti psicologici e altri fattori quali motivazione, ansia e analisi di una serie di abilità nei soggetti con dislessia, una vera e propria banca lessicale (utile per individuare sinonimi, per esempio termini capaci rendere meno ostico un linguaggio troppo tecnico).

Per verificare l’efficacia della piattaforma verranno realizzati test in realtà virtuale (VR) che permetteranno di capire se il sistema adattivo Be-Special migliora la motivazione dello studente e aumenta le sue competenze trasversali. La realtà virtuale servirà anche a simulare la percezione delle difficoltà del dislessico, in modo che i professori universitari possano finalmente mettersi nei panni dei propri studenti.

In più, il progetto prevede la creazione di due percorsi formativi, uno per i docenti e l’altro per i giovani.

  • Il primo è volto a rispondere all’attuale mancanza di competenze dei professori su metodologie didattiche basate sui principi dell’Universal Design: l’obbiettivo è di insegnare ai docenti l’uso di software e un linguaggio adeguati per lezioni Dsa friendly. Alla fine del progetto verrà fatto tesoro di quanto appreso creando un data base open source con catalogazione di materiali didattici e di apprendimento universitari per dislessici disponibili on line e una raccolta di materiale didattico in Universal design learning, sviluppato dai docenti formati.
  • Il secondo corso, per i ragazzi, sarà un programma di studio intensivo (Crash Course) con la metodologia partecipativa hackathon, volto a tirar fuori le capacità di pensatori visivi di questi studenti in un percorso basato su un approccio imprenditoriale. 

L’obiettivo è quello di far emergere i punti di forza. “Il nostro sogno?” dice Giuseppe Calabrò. “Vorremo riuscire a fornire gli strumenti per la creazione di una task force interna in ogni Ateneo partner per assicurare la trasferibilità delle competenze acquisite durante il corso di formazione al fine di diffondere un approccio centrato sullo studente all'interno dell'Accademia. Organizzeremo tavoli di lavoro per definire un vero e proprio protocollo di intesa. Vogliamo promuovere infatti una strategia comune e condivisa di inclusione sociale nell’ambito dell’istruzione universitaria che preveda servizi di consulenza per studenti e attività di formazione per docenti. Non solo: vogliamo creare attività di raccordo fra impresa, università e territorio sostenendo un modello di diversity management all’interno delle aziende”.

A VRAILEXIA partecipano diverse università europee (in primis quella di Perugia, poi altre in Spagna, Francia, Belgio e Grecia), enti privati per l’istruzione e la disseminazione (Portogallo, Grecia, Francia, Belgio), l’Editore Giunti Psy, ricercatori del settore, psicologi e sociologi, oltre alla Icto (Information and Communication Technology Office), comunità scientifica nell’ambito dell’intelligenza artificiale applicata.

a cura di Antonella Trentin, vicepresidente AID

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