I Disturbi Specifici dell’Apprendimento sono una caratteristica “invisibile”: non sono immediatamente percepibili, e di conseguenza comprensibili, a chi non li vive in prima persona. Questa peculiarità fa sì che non sia semplice descrivere correttamente i DSA. Nonostante la dislessia e gli altri Disturbi Specifici dell’Apprendimento siano infatti un tema sempre più diffuso nel dibattito pubblico, la terminologia con cui vengono descritti, dai mass media e nel linguaggio comune, spesso non è corretta: questo rischia di generare confusione e confermare stereotipi discriminanti.
Come parlare di DSA: una breve guida
Abbiamo predisposto un piccolo vademecum per spiegare, in maniera sintetica, che cosa sono i DSA e come parlarne
Di seguito riportiamo alcuni esempi di termini da utilizzare e da evitare, quando ci si riferisce ai Disturbi Specifici dell’Apprendimento
neuro-diversità, caratteristica
(studenti, ragazzi, bambini, adulti con DSA)
Oppure persone dislessiche/con dislessia
(disgrafiche/con disgrafia, etc.)
soffrono di dislessia
terapia per la dislessia
un disturbo specifico dell’apprendimento
disturbo specifico dell’apprendimento
dislessico)” / “ha scoperto di avere un DSA”
oppure “ha scoperto di essere dislessico”
“ha scoperto di essere un DSA”
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