Spesso i docenti trovano difficoltà poiché le classi sono numerose e le esigenze di studenti e studentesse sono differenti tra loro. La risposta a questo problema è una didattica inclusiva. Facile a dirsi, ma cos’è la didattica inclusiva e come potrebbe risolvere il problema?
Può venire in nostro aiuto un’altra parola chiave, ovvero equità: la base per una didattica inclusiva è permettere a ogni studente e studentessa di poter utilizzare gli strumenti e le strategie che consentono di raggiungere gli obiettivi dell'apprendimento a parità degli altri compagni e compagne.
Questo è un primo passo importante!
A volte la didattica inclusiva viene erroneamente intesa come un sinonimo di didattica personalizzata o individualizzata e questo porta allo sconforto perché ci si chiede, giustamente, come sia possibile fare una didattica diversa per ciascuno. Bisogna invece permettere a ciascuno di adottare le strategie e gli strumenti adatti al proprio stile di apprendimento e alle proprie caratteristiche includendo poi materiali e mediatori, strategie e metodologie pensate per ciascuno all’interno di un contesto comune. La didattica inclusiva pone al suo centro l’alunno: i materiali, i tempi e gli spazi flessibili permettono così un alto grado di individualizzazione e di personalizzazione.
Pensare quindi a modalità che vadano bene per tutti e per ciascuno, stando attenti alle diverse esigenze degli alunni e trovando una soluzione inclusiva che non penalizzi le caratteristiche ed esigenze di qualche alunno o alunna. Le migliori strategie sono quelle delineate dai principi dell’Universal Design for Learning, come consigliato dagli stessi documenti prodotti dal Ministero dell’Istruzione negli ultimi anni.
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