Sostienici!
Nel mese di aprile AID ha lanciato un sondaggio rivolto a studenti, genitori e docenti. I risultati dei questionari indicano che c'è ancora molta strada da una piena inclusione degli studenti con DSA

Quanto è applicata la legge 170/2010 nelle scuole italiane? I risultati dell'indagine di AID rivolta a genitori, studenti e docenti

19 Maggio, 2023 - Tematiche: scuola, genitori, studenti, docenti

A dodici anni dal varo della legge 170/2010, che per la prima volta ha dato diritti agli studenti con DSA, AID ha voluto capire quanto la norma sia realmente applicata nelle scuole italiane. 

L’impressione dell’Associazione, infatti, è che negli ultimi anni sia stato fatto un significativo passo indietro nell’applicazione della legge, anche forse a causa degli infelici effetti della pandemia. Ce lo dicono le molte telefonate di genitori in grave difficoltà per il mancato rispetto del piano didattico personalizzato dei propri figli, ricevute ogni giorno all’help line nazionale e agli help line delle sezioni provinciali. 

Per avere un quadro della situazione, nel mese di aprile AID ha quindi lanciato un sondaggio rivolto a famiglie, ragazzi e docenti, tramite compilazione di un questionario anonimo. 

Al sondaggio hanno partecipato, rispettivamente:

  • 802 studenti
  • 2.375 genitori
  • 6.630 docenti

I principali risultati dell’indagine

Un primo dato significativo è che oltre un terzo dei genitori (35%) e degli studenti intervistati (36%) dichiara che i docenti non hanno un’adeguata conoscenza di cosa siano i Disturbi Specifici dell’Apprendimento.

I genitori segnalano anche un’insufficiente attenzione della scuola nell’identificare, nei bambini più piccoli, i segnali di rischio di DSA e nel comunicarli alla famiglia, nonché nel realizzare attività di potenziamento prima della diagnosi.

Migliori sono i dati relativi al Piano Didattico Personalizzato (PDP): i genitori confermano che viene redatto nella quasi totalità dei casi (97%), ed è generalmente molto o abbastanza coerente con le indicazioni contenute nella diagnosi (83,3%). Tuttavia le famiglie sembrano non essere sufficientemente coinvolte nella stesura del documento e nei tempi previsti dalla legge. Quasi due terzi degli studenti dichiara inoltre che il PDP non sempre è stato rispettato, nel percorso scolastico. Il 50% degli alunni afferma di aver avuto, di norma, accesso agli strumenti compensativi e alle misure compensative richiesti, e il 37% di loro ogni tanto. Percentuali simili emergono per interrogazioni e compiti in classe programmati, mentre il 53% degli studenti evidenzia di non aver mai o quasi mai ricevuto aiuto dai docenti nell’utilizzo degli strumenti compensativi.

Da sottolineare anche le criticità a livello emotivo e relazionale che emergono dall'indagine: il 75% degli studenti ha dichiarato di essersi sentito diverso dagli altri e poco accolto, all'interno della classe (il 35% spesso e il 40% talvolta) e oltre il 60% dichiara di aver ricevuto un voto inferiore a quello che gli sarebbe spettato, a causa dell'utilizzo degli strumenti compensativi (21% quasi sempre, 41% ogni tanto).

Per quanto riguarda le risposte dei docenti, solo il 28% di loro dichiara di trovare sempre nelle certificazioni cliniche le indicazioni necessarie per un’adeguata stesura del PDP e poco più della metà conferma che è previsto un protocollo di accoglienza per gli studenti con DSA, all’interno della scuola in cui insegnano. Due terzi di loro affermano di riuscire a rispettare sempre quanto previsto nel PDP e l’82% dichiara di riconoscere sempre gli strumenti compensativi che spettano allo studente. La gran parte degli insegnanti sostiene inoltre di affiancare sempre (43,4%) o spesso (42,9%) lo studente nell’uso degli strumenti compensativi, e di aver cambiato la propria didattica per raggiungere anche i bambini e ragazzi con DSA (63,8% sì e 34% in parte).

Le risposte degli alunni e dei genitori sono molto più critiche di quelle dei docenti, probabilmente anche perché gli insegnanti che hanno risposto al sondaggio sono i più disponibili e inclusivi nei confronti degli studenti con DSA, avendo in gran parte partecipato a corsi di formazione sui DSA, e dunque le loro risposte riflettono ciò che realmente fanno in classe. 

Per maggiori informazioni sui risultati dell'indagine ti invitiamo a scaricare il report completo

Le riflessioni di AID

Si tratta di un sondaggio qualitativo, non scientifico, che ha l’obiettivo di fotografare le percezioni che i diversi stakeholders hanno dell’applicazione della legge. Il campione così numeroso comunque lo rende una rilevazione di particolare interesse  e, al momento, l’unica nel suo genere.

I risultati dei questionari confermano che c’è ancora molto cammino da fare sulla strada dell’inclusione, per questo AID li utilizzerà anche nelle occasioni di confronto con il Ministero dell’Istruzione, per portare avanti e motivare le nostre richieste. 

In particolare, occorrerà riflettere sui differenti punti di vista per approfondirli, proporre un dialogo con le istituzioni e pensare a una modalità per mettere a confronto i diversi attori in gioco, attraverso una comunicazione costante. L’Associazione Italiana Dislessia è anche convinta che sia necessario costituire al più presto un Osservatorio nazionale sull’applicazione della legge 170/2010 allo scopo di fornire al Ministero dell’Istruzione dati certi per apportare eventuali correttivi e dare maggiore certezza di diritto agli studenti con DSA.

Condividi:

Potrebbe interessarti

60 minuti per una prima lezione gratis e sconti sui pacchetti orari, con la garanzia di un supporto qualificato e competente per i ragazzi e le ragazze con DSA, con tutors specializzati
scuola, genitori, soci
25 Ottobre, 2024

Ripetizioni online con bSmart Tutors: rinnovata la convenzione per i soci AID

Il servizio di ripetizioni online che mette a disposizione di ragazzi con DSA tutors specializzati nella progettazione di piani di studio su misura declinati sulle esigenze di ogni studente: 60 minuti per una prima lezione gratis e sconti sui pacchetti orari riservati ai soci AID

Paperbox Health, startup torinese fondata nel 2022 da un gruppo di giovani imprenditori, ha lanciato Dino, videogioco finalizzato all'individuazione dei segnali predittivi dei Disturbi Specifici dell'Apprendimento già in età prescolare.
scuola, genitori
23 Gennaio, 2023

Dino: videogioco per l’identificazione precoce dei DSA pronto alla fase di testing

Paperbox Health, startup torinese fondata nel 2022 da un gruppo di giovani imprenditori, ha lanciato Dino, videogioco finalizzato all'individuazione dei segnali predittivi dei Disturbi Specifici dell'Apprendimento già in età prescolare.