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Al centro del confronto: diritti certi per gli studenti universitari con DSA, un centro diagnostico pubblico per gli adulti in ogni regione d’Italia e l’estensione al pubblico impiego della legge 25/2022

Diritti delle persone con DSA: AID incontra le segreterie dei Ministeri e i rappresentanti delle Istituzioni

29 Novembre, 2023 - Tematiche: adulti, lavoro, leggi

In questi giorni il Consiglio direttivo dell’Associazione Italiana Dislessia ha incontrato a Roma le segreterie dei Ministeri della Salute, del Lavoro, e della Pubblica Amministrazione e le Senatrici Anna Rossomando (Pd) e Anna Maria Fallucchi (FdI).

Obiettivo di questi momenti di confronto: fare approvare al più presto provvedimenti di legge sui temi che più stanno a cuore di AID:

  • diritti certi per gli studenti universitari con DSA con la possibilità di usare gli strumenti compensativi utili per ciascuno nei test d’ingresso e negli esami, come già richiesto attraverso la petizione su change.org, che ha raccolto oltre 84.000 firme;
  • un centro diagnostico pubblico per gli adulti in ogni regione d’Italia;
  • l’estensione al pubblico impiego della legge 25/2022 che prevede tutele ai lavoratori con DSA delle aziende private.

L’occasione più prossima per fare approvare queste norme sotto forma di emendamenti è la legge di Stabilità che dovrà essere votata dal Parlamento entro la fine dell’anno. In particolare, la vicepresidente del Senato Rossomando (che già grazie a un suo emendamento riuscì a far approvare nel 2022 le misure a favore dei lavoratori con DSA) ha presentato tre emendamenti. Su ferma indicazione del governo i parlamentari della maggioranza, invece, non hanno presentato emendamenti su alcuna materia.

Sanità: la necessità di un centro diagnostico per adulti in ogni regione

Nell’incontro con il ministero della Salute abbiamo fatto presente le gravi difficoltà per gli studenti universitari e i lavoratori, di trovare un centro diagnostico per adulti nella propria regione di residenza e l’assenza di questi centri soprattutto nelle regioni del Sud; si è parlato delle lunghe liste di attesa per avere una certificazione diagnostica nell’età evolutiva e nella pressoché totale scomparsa della riabilitazione logopedica a carico del SSN per i bambini. Carenze che pesano soprattutto sulle famiglie più povere.

Al ministero della Salute abbiamo chiesto, in particolare, che la certificazione di DSA sia considerata valida su tutto il territorio nazionale. Oggi, come sappiamo, ogni regione ha una disciplina particolare per il rilascio della certificazione diagnostica e la certificazione di una regione spesso, non sempre, non ha valore nelle altre regioni. Questo obbliga le famiglie a dover rifare la diagnosi del figlio, se cambia il territorio di residenza. Succede anche a un adulto, se nella propria regione non esiste un centro diagnostico per quella fascia d’età, e lui o lei deve rivolgersi altrove con il rischio che la certificazione non venga poi accettata nel proprio territorio di residenza. O ancora può accadere a un ragazzo che si iscrive in un’università di un’altra regione ma possiede la certificazione rilasciata nella regione di residenza e l’Ateneo non la riconosce come valida.

Lavoro: estensione della legge 25/2022 al pubblico e agli esami di accesso agli ordini professionali

Ai ministeri del Lavoro e della pubblica amministrazione abbiamo sottolineato l’urgenza di applicare le norme della 25/22, oltre che alle aziende private, anche al pubblico impiego. La legge consente ai lavoratori con DSA (che liberamente decidano di dichiarare la propria caratteristica) di usufruire di accomodamenti ragionevoli e di strumenti compensativi, per lo più informatici, anche nei colloqui di selezione, per compensare le proprie di difficoltà e far emergere il reale talento.

Negli incontri con i ministeri si è discusso anche della necessità di assicurare questi strumenti e il tempo aggiuntivo negli esami per l’accesso agli Ordini professionali, così come previsto dalla legge e così come avviene per l’Ordine degli avvocati.

Abbiamo chiesto infine chiarimenti sui diritti dei candidati con DSA nei concorsi pubblici. L'Associazione vorrebbe sapere con certezza se il nuovo Regolamento pubblicato a giugno con Decreto del Presidente della Repubblica 16/06/2023 n.82, che riordina tutta la normativa relativa ai concorsi, supera nei fatti le vecchie norme che generavano grandi difficoltà nell’applicazione concreta delle tutele dei candidati dislessici. Il Dpr 82, nella sua snellezza, prevede infatti in modo chiaro l’uso degli strumenti compensativi e del tempo aggiuntivo senza pretendere infinite procedure burocratiche come i vecchi provvedimenti.

Una legge quadro sui DSA

La speranza e l’obbiettivo dell’associazione, a più lunga scadenza, è che venga approvata, con l’accordo di maggioranza e opposizione, una legge quadro che riordini (e aggiorni lì dove è necessario) tutte le norme in materia di DSA, a partire dalla legge 170 del 2010. Questo darebbe maggiore certezza di diritto a tre milioni di persone con DSA. La vicepresidente del Senato, Anna Rossomando, ha già presentato un disegno di legge in tal senso. Auspichiamo che anche i parlamentari della maggioranza sottoscrivano il testo o presentino propri disegni di legge. Alla fine, tutti i testi, riguardando la stessa materia, dovrebbero in sede d’esame in commissione confluire in un unico testo da sottoporre al voto del Parlamento.

Un testo bipartisan, come fu la legge 170/2010 che aveva come primi firmatari Vittoria Franco, senatrice dei Democratici di Sinistra e Franco Asciutti, senatore del Popolo delle Libertà. Perché i diritti dei dislessici non hanno colore politico. Rappresentano un fatto di civiltà.

Antonella Trentin, membro del Comitato DSA e Lavoro di AID

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