Sostienici!
Giusi Molino, 48 anni, oltre a essere presidente della sezione AID di Catania, è un’insegnante dislessica. L'ex Vicepresidente AID Antonella Trentin l'ha incontrata per farci scoprire la dislessia dall'altra parte della cattedra.

La dislessia dall'altra parte della cattedra: intervista a una docente con DSA

21 Giugno, 2023 - Tematiche: scuola

Nella scuola italiana, forse non lo sapete, ci sono molti insegnanti con DSA. Con DSA? Ma sì, avete capito benissimo: docenti che sono lenti nella lettura, magari fanno errori di ortografia o sono discalculici. Eppure sono bravissimi insegnanti. Come Daniel Pennac, che nessuno saprà mai se è dislessico o meno, ma di sicuro ha avuto seri problemi di apprendimento e, in ogni caso, è un grande scrittore e un grande prof. 

Questa storia degli insegnanti con una caratteristica speciale intrigava da tempo Dario Ianes, ordinario di Pedagogia dell’inclusione alla Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Bolzano e co-fondatore del Centro Studi Erickson di Trento. Così, nell’ottobre scorso, ha lanciato un progetto insieme ad AID e Sos Dislessia in un bel convegno organizzato dalla presidente della sezione AID di Palermo, Sabrina Bono. Si chiama “DIS-egnanti”.

L’dea è di promuovere la creazione di una community di docenti, colleghi, dirigenti scolastici, alunni e genitori che permetta agli insegnanti con DSA di emergere, mettere in comune risorse, condividere e scambiare esperienze, realizzare iniziative concrete. La community per il momento riguarderà la scuola primaria, ma più avanti si potrebbe allargare ad altri livelli scolastici.

Essere un docente con DSA

Giusi Molino, 48 anni, solare come la sua terra, la Sicilia, oltre a essere presidente della sezione AID di Catania, è un’insegnante dislessica. Siamo andati perciò subito a stanarla per capire se Ianes ha davvero ragione e lei ha un talento speciale come la sua caratteristica.

Giusi, cominciamo dalla sua storia: quando ha scoperto di avere un DSA?

“L’ho sempre sospettato ma l’ho saputo solo da adulta, dieci anni fa. Avevo partecipato a un corso sul sostegno e quando abbiamo affrontato il tema dei DSA ho notato molte, troppe, coincidenze con i miei trascorsi scolastici. Così ho deciso di sottopormi ai test sui DSA a Policlinico di Messina. Mi hanno riscontrato dislessia e disortografia. Non è stata una sorpresa”. 

E com’è stata l’avventura scolastica di una dislessica inconsapevole?

“Ho avuto la grande fortuna di avere insegnanti illuminati e straordinari nel liceo classico della mia città. Credo sospettassero la vera natura delle mie difficoltà e mi hanno aiutato anche senza una certificazione. Mi hanno dato le interrogazioni programmate e il tempo in più, garantendomi quella serenità che mi ha permesso di esprimere il mio valore. Questo accadeva oltre trent’anni fa. Così, proprio osservando loro, la loro passione, l’accoglienza verso gli studenti, ho deciso di fare l’insegnante”.

Come docente ha avuto qualche difficoltà?

“All’inizio sì. Andavo sempre a scuola con un piccolo dizionario di italiano, il mio strumento compensativo di eccellenza. Non potevo permettermi di fare errori di scrittura. Adesso se ho dei dubbi su una parola controllo su Google usando il cellulare”.

Nella scuola dove insegna ha detto di avere un DSA?

“Certamente, l’ho detto subito. Ai dirigenti, ai colleghi, ai genitori degli alunni con DSA, ai miei bambini”.

Che reazioni ci sono state?

“Da parte dei colleghi molto diverse. Alcuni hanno capito, altri hanno finto di stupirsi: “Ma davvero? Proprio non si nota: parli benissimo in italiano”. Ricordo un dirigente che mi bloccò quando stavo per leggere ad alta voce un verbale: “Si fermi. Mi ero dimenticata che fosse dislessica”. Buffo, no? Come se a quarant’anni non avessi compensato e non riuscissi a leggere”.

E i genitori?

“Le famiglie dei ragazzi con DSA quando scoprono che sono dislessica sono strafelici, vedono in me un’alleata. Finalmente. Se dico, ad esempio, a dei genitori, dopo un’attività di potenziamento sul loro bambino. che sarebbe opportuno sottoporlo a valutazione diagnostica, la situazione si sdrammatizza subito quando aggiungo che anch’io ho questa caratteristica e si vive benissimo. I bambini poi vedono in me uno specchio e capiscono che con un disturbo specifico dell’apprendimento si può arrivare dove si vuole”. 

Cosa cambia essere una prof con DSA nel rapporto con i suoi alunni?

“Riesco a guardare i ragazzi al di là delle loro difficoltà e fare leva sulle loro potenzialità. Cerco di essere sempre accogliente, paziente, trovo il modo per motivarli. Ogni giorno, a scuola, mi torna in mente l’esempio dei miei professori di liceo”.

Dunque è vero che, come sembra pensare Ianes, un docente con DSA ha una marcia in più?

“In qualche modo credo di sì. E’ un insegnante disposto a scendere dalla cattedra, a parlare con i propri alunni delle difficoltà che lui stesso ha incontrato a scuola. E’ convinto che sbagliare faccia parte dell’imparare, un modo per crescere. Un docente con DSA ha poi una particolare attenzione ai diversi stili di apprendimento perché sa che ogni alunno è un mondo a sé. E più di altri ha interesse a sperimentare sempre nuovi metodi di insegnamento, per raggiungere tutti i ragazzi, per non lasciare indietro nessuno. Questo perché ha passato tutta la vita a sperimentare su se stesso. Per superare le difficoltà e raggiungere con orgoglio i propri obbiettivi”.

Antonella Trentin, ex Vicepresidente AID

Condividi:

Potrebbe interessarti

È stata confermata la convenzione tra AID e bSmart Tutors, per offrire il servizio a prezzi scontati per i soci AID
scuola, genitori
15 Gennaio, 2024

AID e bSmart Tutors ancora insieme per le ripetizioni online

È stata confermata la convenzione tra AID e bSmart Tutors, servizio di ripetizioni online che mette a disposizione di ragazzi con DSA tutors specializzati nella progettazione di piani di studio su misura declinati sulle esigenze di ogni studente

Avventura in lingua inglese per ragazzi con DSA, promosso da Canalescuola, in convenzione con AID, per l'estate 2023
scuola, genitori
27 Gennaio, 2023

English Summer Camp in Inghilterra: avventura in lingua inglese per ragazzi con DSA

Anche per il 2023 AID ha attivato una convenzione con Canalescuola, agenzia di formazione accreditata dal MIUR, per la partecipazione al "English Summer Camp in Inghilterra", campus estivo in lingua inglese destinato a ragazzi e ragazze con DSA delle scuole secondarie di I e II grado. Per i soci AID che si iscriveranno entro il 31 maggio 2023 è previsto uno sconto di € 400 sulla quota di partecipazione.